Piergiorgio Licciardello: L’assemblea Provinciale e il futuro del PD bolognese

In vista dell’assemblea provinciale di sabato 3 novembre, abbiamo già detto che riteniamo profondamente sbagliato aver portato il partito ad una nuova frattura. Sono state raccolte firme su un documento esistito soltanto sulla stampa e mai approdato agli organismi del partito. E’ stata promossa una candidatura per cambiare l’esito del congresso di un anno fa, ribaltandone sostanzialmente la maggioranza. Tutto questo è avvenuto in una fase delicatissima per il PD sia a livello nazionale che per i territori, che si preparano alle imminenti consultazioni amministrative.
Con questo non neghiamo la presenza di problemi nel partito, ma crediamo che andrebbero affrontati nel merito e con una proiezione esterna. Non è utile un’operazione, preparata a tavolino in una logica tutta interna, di ribaltamento sostanziale della maggioranza uscita dal congresso. Si rischia di produrre ulteriori divisioni, senza nemmeno essere in grado di spiegarne i motivi ai nostri elettori.
Sarebbe stato meglio evitare tutto questo, ma se proprio si vuole cambiare la maggioranza congressuale, la strada maestra è un nuovo congresso, ed è questo che anzitutto diremo in assemblea sabato prossimo. Se invece l’assemblea sceglierà di procedere alla surroga del segretario con una votazione interna, saremo chiamati a scegliere fra le figure di Luigi Tosiani e di Sergio Maccagnani.
Non sono in discussione le qualità personali dei due candidati. Ma certo è difficile spiegare come sia stato possibile arrivare a una conta fra due persone che hanno strettamente cooperato col segretario dimissionario Francesco Critelli, come vice segretario l’uno e come responsabile degli enti locali e poi coordinatore della segreteria l’altro. Il che ci riporta al tema centrale di un’operazione sintetica di ribaltamento di maggioranza, che noi non vogliamo sostenere. Per questo non voteremo Tosiani e nel caso di voto in assemblea sui candidati la nostra preferenza andrà a Maccagnani.
Diciamo queste cose con chiarezza anche per marcare una differenza sostanziale con chi da un lato promuove o cavalca operazioni come questa e dall’altro pontifica sui giornali sul superamento di correnti e di notabili, reiterando quindi l’antico vizio di predicare bene e razzolare male.

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One comment to “Piergiorgio Licciardello: L’assemblea Provinciale e il futuro del PD bolognese”
  1. Care amiche, cari amici,

    da tesserato e fondatore del PD esprimo il mio malessere per l’attuale situazione del partito. Per molti anni le ideologie hanno sopperito alla produzione di idee. Ora che, evaporate le ideologie, si è aperta una stagione in cui è concreta la possibilità di esplorare, analizzare e sviluppare nuove idee, sembra che la principale preoccupazione del PD sia quella relativa alla gestione del potere. Spero che il PD voglia contribuire a migliorare il mondo. Ma prima di porsi il problema del potere per farlo, mi piacerebbe avessimo sviluppato qualche idee su quale sia la direzione giusta verso cui orientare la nostra azione. Globalizzazione, immigrazione, diritti (civili, di cittadinanza, fine vita, verso le generazioni future) e doveri (fiscali, impegno civile e lavorativo, di solidarietà e attenzione verso gli altri, verso i più deboli, i meno fortunati), ambiente, competitività e rapporti di lavoro, ruolo delle istituzioni territoriali, dello Stato, dell’UE, degli organismi internazionali. Mi piacerebbe conoscere le idee su questi punti di chi si candida a qualche ruolo dirigenziale nel PD .
    Cordialmente
    Luigi Bidoia

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